Stefano Zanasi

La mia storia clinica inizia verso i 17 anni, cercando di risolvere un problema articolare al dito mignolo, che a detta sua era un semplice intervento ricostruttivo tramite una micro-protesi.
Ma sotto i ferri inizino le mie prime preoccupazioni, notando un certo clima pesante in sala operatoria, sentendo che mancava la protesi della mia misura. Li comincio a piangere perché temevo una futura problematica. Ma cosa mai può capire un ragazzino. Esco dalla sala operatoria con mille dubbi, ma il medico mi assicura che va tutto bene.
Si susseguono le varie visite di controllo, attendendo circa 1 anno con la mano semi ingessata. Salgo a Bologna per allargarla, poi per rimuoverne un pezzettino, poi metà.
Arriva finalmente il giorno e si procede alla rimozione, e con grandissima sorpresa il mio dito rimane rigido e gonfio nella parte dell’articolazione. Il medico mi consiglia sedute di magnetoterapia, completamente inutili. Poiché quel rigonfiamento era la protesi stessa, troppo grande in un mignolo.
Provo ricontattarlo, mi elenca visite annuali, dal secondo anno sparisce per circa 5 anni. Lo ritrovo seduto come cliente nel bar in cui lavoravo, logicamente no si ricorda di me, ma riesco straparli un appuntamento.
Ulteriore visita pagata fior di quattrini, mi dice che va tutto bene! La protesi e vecchia e va cambiata. Io evidenzio che non è stata mai usata, poiché io non riuscivo a chiudere il dito.
Risalgo a Bologna per l’intervento, ma sfortuna vuole non è presente e sono costretto a ritornare a casa senza sapere come mai non fosse presente in ospedale. Dopo chiamate, mi dice che ci sono state problematiche per gli appuntamenti. Però essere informato prima sarebbe stato utile per evitare ulteriori spese.
Ritorno a Bologna e mi opera, mi rimuove la protesi e mi fa un innesto osseo dal radio e lo inserisce, dicendomi che sarebbe stato utile per l’inserimento della futura protesi direttamente dagli USA.
Ulteriori visite, sparisce per un po', ma poi ricompare, forse tediato dai miei continui messaggi.
Ritorno a Bologna e rimango tipo 3 giorni in ospedale, poiché la protesi non c’è!
Attendo, e mi dice che la protesi non c’è, perché bisogna prima fare un altro intervento. Mi trovo con un fissatore e un filo di ferro dentro il dito.
Rimango con questo strumento di tortura per 1 anno e mi ritrovo con una bella infezione.
Attendo ben 4 mesi prima di avere un consulto.
Risalgo a Bologna mi rimuove tutto e mi inserisce due pezzi di osso dalla banca delle ossa.
Durante le visite gli ripeto che non vedo risultati e vorrei sapere la verità, se ci sono possibilità. Lui mi dice che tutto normale e continuo a pagare visite su visite. Nell’ultima visita mi dice che dobbiamo ripetere con l’inserimento della pasta d’ossa.
Preparo tutto per il viaggio, 2 giorni prima mi sposta la data dell’intervento. Quindi ulteriori soldi persi tra treno e volo.
Dopo due mesi ritorno a Bologna apre inserisce e prova. Mi tengo questo dito per un altro anno. Si procede ad un altro intervento, me lo salda con non so cosa… Mi informa con terapie esotiche ma capisco benissimo che è pronto ad abbandonarmi con l’ennesimo intervento sbagliato.
Mi da un barlume di speranza dicendomi che si può allungare con un fissatore giapponese, poi iraniano. Ma gli anni passano e capisco che era una favola per nascondere sotto il tappeto il problema.
Ne conseguono costi tra visite colorate di nero, lastre, trasporto e medicine all’incirca 8000 euro in 18 anni e problematiche dal punto di vista fisico, psicologico e lavorativo.

Ho consegnato a questo ... ... ... mio figlio sano e me lo ha ridato zoppo.

Da evitare!